Bignasco - Ponte di San Rocco - Comune di Cevio

Bignasco – Ponte di San Rocco

Coordinate
Latitudine:      46.34044
Longitudine:    8.60942
https://goo.gl/maps/qGjvZhTJLytDyxvR7

Appena a Nord del nucleo di Bignasco Vecchio, di fronte all’oratorio di San Rocco, è gettato sul fiume Maggia un elegante ponte in pietra a due arcate asimmetriche, pavimentato con lastre di gneiss e un bell’acciottolato. Su una lastra del parapetto è incisa la data 13 ottobre 1821: più volte erroneamente interpretata come riferimento al XIV secolo, essa indica il momento in cui il manufatto è stato inaugurato nella sua forma attuale. Le più antiche attestazioni documentarie del ponte risalgono invece al Seicento.

Fino alla metà del secolo scorso a Bignasco c’era un altro ponte a schiena d’asino: situato di fronte alla chiesa parrocchiale di San Michele, esso attraversava il fiume Bavona poco prima della sua confluenza con la Maggia. Fu sostituito dall’attuale in calcestruzzo nel 1950, onde consentire la circolazione dei pesanti autocarri diretti ai grandi cantieri delle centrali e dei bacini idroelettrici in Valle Bavona e Valle Lavizzara.

Fino all’inizio dell’Ottocento la mulattiera della Valle Maggia percorreva tutta la sponda sinistra del fiume e da Avegno a Bignasco non esistevano ponti. A Visletto e ad Aurigeno era in funzione un traghetto (una zattera fissata a una grossa fune) mentre a Someo, si stendeva tra le due rive la “gradíscia” (una sorta di passerella galleggiante costituita da fasci di rami e bastoni). Barche e “gradíscia” erano utilizzabili solo in tempi di magra; altrimenti per raggiungere i villaggi ubicati sulla sponda destra e la Valle Rovana, bisognava forzatamente risalire fino a Bignasco per poi ridiscendere sulla sponda opposta, come occorse a un illustre visitatore della valle, Franz Leonhard Ziegler, che ne riferisce in un resoconto del 1790.

È a Bignasco che in passato vi erano gli unici punti in cui era sempre garantito il transito da una sponda all’altra della Maggia: i suoi ponti avevano dunque un’importanza fondamentale per i traffici interni della valle, come attesta anche la parentela Del Ponte, attestata a Bignasco fin dall’inizio del XVI secolo.

 

(Flavio Zappa / Sonia Fornera)

 

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