Cavergno - Torba du Giani - Comune di Cevio

Cavergno – “Torba du Giani”

Coordinate
Latitudine:      46.34490
Longitudine:    8.60873
https://goo.gl/maps/3oo1vGDk7ZohaPd4A

Le torbe sono edifici in pietra e legno legati alla produzione cerealicola di montagna (specialmente alla segale): sono costituite da uno zoccolo in muratura nel quale di regola trova posto un solo locale adibito a deposito, stalla, legnaia, rimessa o più raramente a dimora, sormontato da un corpo in legno che funge da cella granaria; questa è a volte circondata da ballatoi destinati all’essiccazione dei covoni e alla trebbiatura.

In Ticino queste costruzioni, ritenute un’eredità della tradizione architettonica walser, sono presenti quasi solo in Valle Maggia, dove se ne contano ben 163. La più antica è la torba di Cambleo (piccolo nucleo tra Peccia e Fusio) edificata nel 1401, le più recenti risalgono invece al XIX secolo.

Le torbe si suddividono in due tipologie. La più conosciuta è la torba su funghi: la camera superiore è staccata dallo zoccolo, sostenuta da quattro a dodici pilastrini in legno, sasso o muratura, sormontati da una lastra arrotondata che conferisce loro l’aspetto di un fungo. In questo modo è assicurata una buona aerazione alla cella granaria mentre ne è precluso l’accesso ai roditori. Nella torba con mensola il locale adibito a granaio è invece isolato da una mensola perimetrale formata da grosse assi o pietre sporgenti dalle pareti sopra il basamento.

La “Torba du Giani”, situata nel nucleo di Cavergno, circa 100 metri a Est della chiesa parrocchiale, risale al 1461. È un edificio unitario che con il passare dei secoli non ha subito modifiche strutturali sostanziali, interessante sia per la vetustà sia per la particolare soluzione costruttiva, che riunisce in una sorta di ibrido architettonico le due tipologie. Per queste sue peculiarità è stata ritenuta degna di salvaguardia e restaurata nel 2007.

Può essere definita un superstite di antica dimora con granaio. Il vano situato a pianterreno, in muratura con giunti in calce, era infatti un locale abitativo provvisto di focolare, come mostrano le ampie tracce di fumo all’interno e le nicchie nei muri. La parte superiore in legno poggia direttamente sulla muratura dello zoccolo ed è interamente formata da travi di castagno squadrate e sigillate. Al primo piano vi sono due stanze ben rifinite che si aprono su un largo ballatoio coperto dall’ampia sporgenza del tetto, mentre nel sottotetto è installata una cella granaria ben ventilata e isolata dai vani sottostanti grazie a due pilastri su un lato e a una mensola di grosse tavole sporgenti sugli atri tre.

In epoche imprecisate l’edificio ha perso la sua funzione abitativa ed è stato parzialmente modificato con la realizzazione di una scala d’accesso ai piani superiori e di un ponticello che collega il ballatoio allo stabile adiacente.

(Sonia Fornera / Flavio Zappa)

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