Cevio - Nucleo dei grotti - Comune di Cevio

Cevio – Nucleo dei grotti

Coordinate
Latitudine:      46.32067
Longitudine:    8.60064
https://goo.gl/maps/2RmCuuZuvNkzaR7t5

Il versante occidentale della valle a monte di Cevio Vecchio è stato sconquassato dal crollo della fascia rocciosa soprastante. Il deposito di questa frana preistorica, in cui giacciono macigni ciclopici, costituisce un paesaggio naturale molto particolare, estremamente frastagliato e difficilmente accessibile, nel quale l’uomo ha tuttavia saputo riconoscere condizioni ambientali ideali che, opportunamente sfruttate, potevano garantire la conservazione a lungo termine di derrate alimentari deperibili.

Un fenomeno termico peculiare ai grandi accumuli di detriti di falda genera infatti delle correnti d’aria fresca, chiamate “fiadairöi” nel dialetto locale (da “fiadáa”, respirare), le quali circolano negli interstizi fra i blocchi creando ambienti freschi e ventilati, con temperature e tassi di umidità piuttosto costanti, che reagiscono solo lentamente alle escursioni termiche giornaliere e stagionali.

Così le cavità naturali della frana sono state ampliate, sottomurate, chiuse e attrezzate per fungere da celle frigorifere nelle quali erano conservate ingenti quantità di vino, formaggi e altri latticini, insaccati, patate e ortaggi. Situazioni analoghe si riscontrano un po’ ovunque in tutta la Bassa Valle Maggia, ma il nucleo dei grotti di Cevio è degno di nota sia per l’elevato numero di cantine – ben 69 –  sia per la loro grande varietà di soluzioni architettoniche, semplici e ingegnose insieme, talvolta invece piuttosto elaborate e complesse.

Anche se le date più antiche rilevate risalgono all’inizio del Settecento è molto probabile che queste cavità fossero note e sfruttate da tempi ben più remoti. Questi vani erano i frigoriferi degli abitanti di Cevio che, durante le lunghe sere estive, solevano recarsi al grotto per consumare sul posto i prodotti che vi erano conservati, accompagnandoli col pane di segale e magari con una scodella di polenta. Per questo alcune cantine sono state integrate in piccoli edifici in muratura provvisti di focolare mentre gli spazi esterni sono stati livellati e dotati di tavoli e sedili in sasso ombreggiati da castagni secolari.

Nella complessa rete di collegamenti, passaggi e scalette aperta nel dedalo della frana è stato allestito un sentiero didattico che consente di andare alla scoperta di questo ambiente antropizzato davvero affascinante.

(Flavio Zappa / Sonia Fornera)

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