Cevio – Pretorio - Comune di Cevio

Cevio – Pretorio

Coordinate
Latitudine:      46.31639
Longitudine:    8.60139
https://goo.gl/maps/RPpfPkrsuxmxtV5r6

Nel 1512 le lotte tra il Ducato di Milano e la Lega Svizzera per il controllo del Locarnese e di altre terre oggi parte del Canton Ticino si risolsero a favore dei Confederati; la Valle Maggia divenne così un baliaggio dei dodici Cantoni (Svitto, Glarona, Soletta, Lucerna, Untervaldo, Basilea, Sciaffusa, Zurigo, Uri, Zugo, Friborgo, Berna) i quali inviavano a rotazione un amministratore, chiamato commissario, balivo o “Landvogt” (“Landvögte” al plurale). Questo fino al 1798, anno in cui fu costituita la Repubblica Elvetica.

Il “Landvogt” della Valle Maggia entrava in carica il 24 giugno – prestava infatti giuramento il giorno della festa di San Giovanni, patrono di Cevio – e lo restava per due anni. Egli risiedeva a Cevio, ma due volte al mese doveva recarsi a Sornico per amministrare la giustizia e tutte le altre incombenze del suo ufficio in Valle Lavizzara. Il balivo era coadiuvato da diversi funzionari amministrativi, in parte nominati dalla comunità locale, che lo assistevano nell’adempimento dei suoi compiti, considerato anche che egli spesso non conosceva la lingua italiana.

Il Palazzo della Pretura, anticamente chiamato Palazzo della Residenza, era la sua sede amministrativa; esso apparteneva al complesso residenziale dei “Landvögte”, unitamente alla Casa Calanchini-Respini. Le sue belle sale accolgono oggi la Pretura di Valle Maggia, la Polizia, gli uffici dello Stato civile e del Registro fondiario e altri servizi pubblici cantonali.

L’edificio, a pianta quadrangolare, è alto tre piani. Eretto verso la metà del XVI secolo, fu restaurato negli anni 1975-81. Notevole la facciata principale, rivolta verso la piazza, decorata con numerosi affreschi risalenti al Seicento e al Settecento: questi raffigurano gli stemmi dei cantoni confederati e delle famiglie dei “Landvögte” che si sono succeduti a Cevio. Vi sono pure cinque tondi con soggetti religiosi, fra cui San Maurizio, patrono della Valle Maggia, realizzati in epoca più recente, probabilmente nel 1798.

(Sonia Fornera / Flavio Zappa)

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