Chiesa parrocchiale di S. Antonio da Padova
Coordinate
Latitudine: 46.344582
Longitudine: 8.606898
https://goo.gl/maps/aMiZECf6wBu3CpBa7
Già nel 1505, nel luogo in cui ora sorge la chiesa parrocchiale, è attestata una cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova, sacrificata al cantiere del nuovo edificio sacro, che venne consacrato nel 1682, come indicava l’incisione sull’architrave del portone principale, nascosta nel 1927 dall’aggiunta del portico.
La chiesa è stata ampliata e rimaneggiata più volte grazie al contributo dei cavergnesi emigrati in Italia (soprattutto a Roma), in Olanda e in Ungheria. Essa è la più grande di tutta la Valle Maggia, consta di un’unica navata con pilastri d’ordine toscano e ionico che sostengono un cornicione perimetrico sul quale si innesta la volta a botte lunettata.
Nel coro semicircolare costruito nel 1817 è stato posato, nel 1825, l’altare maggiore marmoreo in stile neoclassico, in sostituzione di un precedente in legno dorato. Sul retro è conservato, entro un’urna di rame argentato, il corpo di un martire esumato dalle catacombe di San Ponziano a Roma, ribattezzato San Faustino e traslato a Cavergno nel 1760.
Due le cappelle laterali, assai spaziose. Quella di destra è intitolata a San Pietro, vi sono collocate alcune tele e in particolare un grande quadro raffigurante San Pietro e l’Angelo. Essa presenta notevoli stucchi realizzati nel 1685 da Carlo Respini di Cevio, noto anche in Italia per i suoi lavori. La cappella di sinistra è dedicata alla Madonna Addolorata, è decorata con stuccature della metà del Settecento e vi si può ammirare un quadro della Pietà donato nell’anno 1700 da benefattori cavergnesi a Roma.
La chiesa è ricca di pregevoli opere d’arte, suppellettili fisse e arredi sacri. In particolare ornano le pareti della navata due grandi affreschi con scene della vita di Sant’Antonio da Padova e tele della Via Crucis, realizzati nel 1867 rispettivamente 1871 dal pittore Antonio Rinaldi da Tremona. La cantoria è stata costruita nel 1875 e l’anno seguente Francesco Poroli ne ha dipinto il parapetto. Quattro anni dopo la Parrocchia, con il contributo dei cittadini, ha donato alla chiesa l’organo a canne tuttora in uso.
Nel corso del più recente restauro la chiesa ha ritrovato splendore e luminosità e sono state posate alle finestre del coro sei vetrate realizzate nel 2005 dall’artista cappuccino fra’ Roberto Pasotti.
(Sonia Fornera)