Valle Bavona - S. Carlo - Casa Begnudini - Comune di Cevio

Casa Begnudini

Coordinate
Latitudine:      46.408698
Longitudine:    8.526498
https://goo.gl/maps/eUrGLSg6LvZDj1HQ8

Edificio acquisito nel 2001 dalla Fondazione Valle Bavona la quale, dopo opportuni interventi conservativi, nel 2008 l’ha aperta al pubblico come testimonianza storica e punto d’informazione.

Composto da due blocchi contigui non comunicanti (casa d’abitazione con stalla annessa), lo stabile è frutto di successive trasformazioni.

La costruzione primitiva, un edificio a pianta quadrata e disegno simmetrico, è attribuita agli anni a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Essa comprendeva due cucine al piano terra, con entrate contigue, probabilmente arretrate rispetto alla facciata e disimpegnate da un piccolo atrio coperto, e due piccole camere al primo piano, pure simmetricamente disposte e precedute da un ampio loggiato, mentre la struttura portante del solaio era costituita da travi tonde incastrate agli angoli.

Questa tecnica, pressoché assente in Bavona, è invece molto diffusa in Lavizzara soprattutto per fienili e granai, cui assicura una buona ventilazione. E che l’ultimo piano avesse funzione di granaio è comprovato dalla mensola di lastre di sasso che sporge lungo tutto il perimetro all’altezza dall’intercapedine per impedire l’accesso ai roditori.

Un primo intervento avvenne forse addirittura ancor prima della chiusura del cantiere: si tratta dell’avanzamento in facciata delle entrate al piano terreno, che comportò la soppressione dell’atrio coperto e l’aumento del volume delle cucine.

Diffuse bruciature sulla travatura del loggiato e del solaio indicano che questi furono danneggiati da un incendio. Il millesimo 1787 – scolpito in un architrave al primo piano – va probabilmente riferito alla ricostruzione, la quale comportò anche Il tamponamento del loggiato, per ricavarne una camera, nella sua ala sinistra.

Agli inizi del Novecento risale invece la stalla sormontata dal fienile: poiché le due entrate sono sovrapposte, l’accesso al piano superiore è staccato dalla facciata e collegato con un passaggio sospeso. Il piccolo corpo laterale a una falda è un’aggiunta posteriore.

Risalgono infine al 1921 l’applicazione della canna fumaria sulla facciata ovest (in precedenza il fumo usciva da una finestrella a lato dell’ingresso), il rinforzo degli intonaci esterni della parte abitata, che hanno coperto anche i tronchi del solaio, e l’apertura della seconda finestra della cucina, sul cui davanzale in cemento sono scalfite le iniziali “B 1921 F”.

 

(Flavio Zappa)

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